Lavoro agile o smart working – Pubblicata la direttiva sul lavoro agile nella Pubblica amministrazione

Il Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione ha emanato la direttiva n. 3/2017 del 1° giugno 2017, recante "… indirizzi per l'attuazione dei commi 1 e 2 dell'articolo 14 della legge 7 agosto 2015, n. 124 e linee guida contenenti regole inerenti all'organizzazione del lavoro finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti".
La direttiva della Funzione Pubblica per l'avvio della sperimentazione del lavoro agile o smart working nella Pubblica Amministrazione si pone l'obiettivo di consentire, ad almeno il 10% dei dipendenti pubblici che lo richiede, entro il prossimo triennio, di operare in modalità agile, mantenendo inalterate le opportunità di crescita e di carriera. Tale facoltà è estesa a tutti i dipendenti, dirigenti compresi.
La direttiva prevede la necessità di fissare parametri di accesso volontario non discriminatorio, dando precedenza a chi manifesti maggiori esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Ciascuna Pubblica Amministrazione dovrà redigere un piano articolato che verifichi i processi interni, individui i settori per i quali non può essere applicato il lavoro agile e predefinisca una griglia di valutazione e verifica dell'operato del lavoratore e del complessivo andamento della sperimentazione.
Il lavoro agile, oltre essere uno strumento importante di conciliazione vita-lavoro, è un'innovazione potente dell'organizzazione del lavoro che mette al centro la tecnologia. È una grande scommessa per cambiare la Pubblica Amministrazione nell'ottica della qualità dei servizi resi al cittadino e nella logica dei risultati.
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