UBER POP – Il Tribunale di Torino blocca il servizio – Offre un servizio in concorrenza sleale

Il Tribunale di Torino, Sezione Specializzata in materia di impresa, con la sentenza del 1° marzo 2017, n. 1553/2017 ha rigettato tutte le domande proposte dalle società del gruppo UBER contro le associazioni di categoria dei tassisti e conseguentemente ha accertato e dichiarato la sussistenza della concorrenza sleale svolta dal gruppo UBER attraverso il servizio UberPOP, inibendo di conseguenza l'utilizzo dell'applicazione Uber sul territorio nazionale.
I giudici della prima sezione civile torinese, nella causa intentata dal gruppo statunitense contro le maggiori sigle sindacali e strutture economiche del settore taxi, hanno accertato e dichiarato "la concorrenza sleale svolta" da Uber con i "drivers reclutati attraverso il servizio già denominato 'UberPop' (o altro equivalente, comunque denominato)".
Una delle richieste del gruppo era proprio quella di stabilire che Uber non compisse alcuna attività di concorrenza sleale, istanza però bocciata.
Il Tribunale, dunque, come si legge nella sentenza, ha inibito al gruppo l'uso dell'app per smartphone e, comunque, "la prestazione di un servizio – comunque denominato e con qualsiasi mezzo promosso e diffuso – che organizzi, diffonda e promuova da parte di soggetti privi di autorizzazione amministrativa e/o di licenza un trasporto terzi dietro corrispettivo su richiesta del trasportato, in modo non continuativo o periodico, su itinerari e secondo orari stabiliti di volta in volta".
Due anni fa a Milano i giudici avevano disposto il blocco accogliendo il ricorso presentato dai tassisti.