Conto salato per il commercialista che raggira il cliente: condannato

Crollata l'impalcatura difensiva fondata sul fatto che il professionista non aveva guadagnato nulla dal rapporto con la società "assistita" e che ciò escluderebbe il dolo contestato.
Rischia una condanna per indebita compensazione, il commercialista che abbia dolosamente indotto in errore il contribuente circa l'esistenza di un credito d'imposta mai riconosciuto dal Fisco.
È quanto emerge dalla sentenza della Corte di cassazione n. 15231 del 28 marzo 2017.