Commette illecito disciplinare il magistrato che “dimentica” di scarcerare l’indagato

Le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7307 del 22 marzo 2017, hanno rigettato il ricorso presentato da un magistrato con funzioni di sostituto procuratore, incolpato di illecito disciplinare per aver omesso di esercitare il dovuto controllo sul termine di durata massima della misura cautelare degli arresti domiciliari cui era sottoposto un indagato, ed avergli fatto scontare diversi giorni in più rispetto a quelli previsti.
"La privazione della libertà personale", precisa la Cassazione, "è una delle lesioni più pesanti che una persona possa subire e rappresenta di per sé un danno che, nella specie, è da considerare ingiusto a causa della violazione della norma che fissa i limiti massimi delle misure coercitive".
La Cassazione ha inoltre ritenuto priva di fondamento la tesi del magistrato secondo cui il disagio subito dell'indagato sarebbe stato relativo, visto che stava scontando la misura agli arresti domiciliari.