Assistenza giudiziaria penale nella UE: il CdM dà attuazione alla convenzione di Bruxelles

Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 2 febbraio 2017, ha approvato in esame preliminare un decreto che dà attuazione alla Convenzione relativa all'assistenza giudiziaria in materia penale tra gli Stati membri dell'Unione europea.
Il Decreto ha lo scopo di dare piena attuazione alle norme sulla cooperazione penale attraverso la valorizzazione del rapporto diretto tra autorità giudiziarie.
Viene quindi individuato, nel procuratore della Repubblica presso il Tribunale del capoluogo di distretto, l'organo chiamato a dare esecuzione alle richieste di cooperazione che vengono dalle autorità degli altri Stati membri.
Lo stesso avrà il compito di sollecitare l'intervento del giudice per le indagini preliminari quando l'autorità estera richiede che l'atto sia compiuto con le forme e le garanzie proprie dell'intervento della giurisdizione e quando, per la legge italiana, l'atto richiesto non può che essere compiuto dal giudice.
Il Decreto, inoltre:
dispone che il compimento degli atti avvenga secondo la legge dello Stato che richiede cooperazione ma nel rispetto dei principi fondamentali dell'ordinamento italiano;
disciplina il compimento di specifici atti, in particolare le intercettazioni telefoniche, articolando i controlli di garanzia del giudice per le indagini preliminari a seconda del tipo di assistenza alle operazioni che viene di volta in volta richiesta.