Avvocato trattiene denaro del cliente: niente radiazione senza appropriazione indebita aggravata

In punto di diritto non può essere irrogata all'avvocato la sanzione disciplinare della radiazione, omettendo di valutare, ai fini della valutazione circa la "gravità" della condotta, la sussistenza o meno dell'appropriazione indebita aggravata del denaro della cliente. È il principio stabilito dalla Corte di Cassazione, Sezioni Unite Civile, con la sentenza del 6 luglio 2017, n. 16694, mediante la quale ha accolto il ricorso e cassato la sentenza con rinvio al Consiglio Nazionale Forense.
La vicenda
La pronuncia traeva origine dal fatto che il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Melfi comminava all'avv. LIVIA la sanzione disciplinare della radiazione, confermata a seguito di ricorso dell'interessata al Consiglio Nazionale Forense" per avere trattenuto indebitamente la somma di euro 98.496,39, destinata alla sua cliente sig.ra TIZIA, versandole la minor somma di Euro 103.957,00, a fronte della somma di Euro 197.953,39 percepita dalla compagnia di assicurazione in forza di una sentenza del Tribunale di Bari, all'esito di una causa per risarcimento danni promossa dal padre, nelle more deceduto.
L'interessata proponeva ricorso per Cassazione affidato a quattro motivi.
I motivi di ricorso
Per quanto è qui di interesse la ricorrente con il primo motivo eccepisce la violazione del principio di pregiudizialità penale per la mancata sospensione del procedimento disciplinare sino alla definizione del procedimento penale… [continua sul sito]