L’impresa è gestita dal padre? C’è concorso nel reato tributario

In tema di delitti fiscali, per poter attribuire la qualifica di amministratore di fatto a un soggetto non è necessario che lo stesso svolga tutti i poteri tipici dell'organo di gestione.
Risponde del reato di dichiarazione infedele, quale autore principale, il padre che aiuta la figlia, mera titolare formale, nella gestione dell'impresa individuale. Il suo ruolo, difatti, è paragonabile a quello dell'amministratore di fatto, ossia di chi esercita in modo continuativo e significativo i poteri tipici dell'organo di gestione, pur non essendo necessario che le funzioni svolte riguardino tutte le attività , poiché è sufficiente "un'apprezzabile attività gestoria" non occasionale.
A fornire questa rigorosa interpretazione è la Corte di cassazione, terza sezione penale, con la sentenza n. 31906 del 3 luglio 2017.