Non è necessaria la prova certa per contestare le fatture false

Il contribuente, invece, deve dimostrare la fonte legittima della detrazione o del costo altrimenti indeducibili e di non essere consapevole di partecipare a un'operazione fraudolenta.
All'Agenzia delle Entrate non serve una prova certa per contestare le fatture false emesse a seguito di operazioni soggettivamente inesistenti, poiché la detrazione d'imposta può essere negata anche sulla base di presunzioni gravi, precise e concordanti.
Lo ha affermato la Cassazione, con l'ordinanza n. 12649 del 19 maggio 2017.