L’assegnazione agevolata dei beni ai soci

L'agenzia Entrate con la circolare n. 37/E del 2016 ha chiarito che è possibile fruire della disciplina agevolativa di assegnazione di beni ai soci, riproposta dalla Legge di Bilancio 2017, solo se vi sono riserve disponibili di utili e/o di capitale almeno pari al valore contabile attribuito al bene in sede di assegnazione.
L'Agenzia ha altresì chiarito che il differenziale di reddito dato dalla differenza tra costo storico dei beni e valore catastale e rilevato in contabilità tra i ricavi, assume rilevanza ai fini della determinazione del reddito d'impresa solo se il componente positivo è stato determinato in misura pari al valore normale ai sensi dell'articolo 9 del TUIR (cfr. art. 85 del TUIR). Allo stesso modo, il componente negativo iscritto tra i costi non è deducibile se non è stato determinato secondo la medesima regola sopra citata.
Si ricorda, infine, che il comportamento contabile adottato dall'impresa deve essere coerente con i principi contabili di riferimento.