Servizi di roaming – Raggiunto un accordo tra le istituzioni europee per una riduzione graduale
Le tre istituzioni europee, Parlamento, Consiglio e Commissione, hanno raggiunto un accordo sui prezzi all'ingrosso che gli operatori si applicano tra di loro per offrire i servizi di roaming.
Le nuove tariffe saranno il 90% più basse delle attuali consentendo agli operatori di offrire il roaming ai loro clienti senza aumentare i costi delle telefonate nazionali.
La riforma è l'ultimo tassello delle misure legislative necessarie per abolire le commissioni che i cittadini oggi pagano quando si recano in un altro Paese UE. L'accordo informale deve essere confermato ora dagli Stati membri dell'UE e dal Parlamento Europeo.
La riforma stabilisce quanto gli operatori devono addebitarsi l'un l'altro per usare le rispettive reti per fornire servizi in roaming.
Sono stati concordati – a decorrere dal 15 giugno 2017 – tetti di:
3,2 centesimi di euro al minuto di chiamata voce, e di
1 centesimo di euro per SMS.
E' inoltre prevista una riduzione graduale per i tetti relativi al traffico dati, da realizzarsi nel corso di cinque anni (dal 2017 al 2022), portandoli da 7,7 euro a 2,5 euro per gigabyte, secondo la seguente tabella:
7,7 euro per gigabyte (al 15 giugno 2017),
6,0 euro per gigabyte (al 1° gennaio 2018), – 4,5 euro per gigabyte (al 1° gennaio 2019), – 3,5 euro per gigabyte (al 1° gennaio 2020), – 3,0 euro per gigabyte (al 1° gennaio 2021), – 2,5 euro per gigabyte al 1° gennaio 2022.
I nuovi tetti devono essere abbastanza bassi da consentire agli operatori di offrire servizi di roaming senza sovrapprezzo ai loro clienti, senza aumentare i prezzi domestici.
Per scaricare il testo del Comunicato stampa della Commissione europea clicca qui.
