Disgregazione della famiglia e diritto di visita a figlio minore: sentenza Corte europea dei diritti dell’uomo

Le autorità nazionali sono tenute, a fronte della disgregazione del nucleo familiare, a garantire il diritto di visita del genitore non convivente con il figlio minore, con la sollecita adozione di misure specifiche e adeguate alla vicenda di riferimento, tanto più a fronte della mancata collaborazione dell'altro genitore (nella specie, la corte ha affermato la violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare da parte dello Stato italiano, le cui autorità giudiziarie hanno tollerato per circa quattro anni che la madre, con il suo comportamento, impedisse l'instaurarsi di una vera relazione tra il padre e il figlio, senza adottare le misure adeguate al ripristino di regolari incontri tra i due, ma limitandosi reiteratamente e con formule stereotipate a confermare i propri provvedimenti, a richiedere informazioni e a disporre il monitoraggio della situazione; ciò con riferimento ad un periodo iniziale, mentre la violazione è stata esclusa per il periodo successivo, allorché i servizi sociali avevano apprestato le misure richieste per l'esercizio del diritto di visita paterno, cui però quest'ultimo si era ingiustificatamente sottratto).
Fonte: Corte Europea dei diritti dell'uomo; sentenza, 15-09-2016 – Massima a cura de "Il Foro Italiano".