Lavoratori domestici: ok a videosorveglianza in abitazione privata ma con consenso degli interessati

L'Ispettorato Nazionale del Lavoro, con nota n. 1004 dell'8-02-2017 ha fornito risposta in merito alla possibilità di autorizzare l'installazione di un impianto di videosorveglianza collocato in un'abitazione privata all'interno della quale è presente un lavoratore domestico.
Il rapporto di lavoro domestico è sottratto alla tutela dello Statuto dei lavoratori (legge n. 300/1970) poiché il datore di lavoro, in questo caso, è un soggetto privato non organizzato in forma di impresa.
Nel parere fornito l'INL chiarisce che "l'esclusione del lavoro domestico dall'applicabilità dell'art. 4 della legge legge n. 300/1970 non sottrae al rispetto dell'ordinaria disciplina sul trattamento dei dati personali, essendo confermata la tutela del diritto del lavoratore alla riservatezza, garantita dal d.lgs. n.196/2003, che dispone la necessarietà del consenso preventivo e del connesso obbligo informativo degli interessati.
Nell'ambito domestico, il datore di lavoro, anche nel caso di trattamento di dati riservati per finalità esclusivamente personali, incontra i vincoli posti dalla normativa sul trattamento dei dati personali a tutela della riservatezza e in particolare quanto previsto dall'art. 115 del d.lgs. n.196/2003".