Avvocato richiede compenso maggiore a seguito mancato spontaneo pagamento: è illecito deontologico se…

Compie illecito deontologico l'avvocato che, a causa del mancato spontaneo pagamento delle competenze professionali e senza averne fatto espressa riserva, richieda con una successiva comunicazione un compenso maggiore di quello già indicato in precedenza. E' quanto ha stabilito il Consiglio Nazionale Forense, con la sentenza del 7 marzo 2016, n. 39, mediante la quale ha rigettato il ricorso ma ha proceduto ad una diversa valutazione circa la sanzione da aplicare rinviando al COA di Milano.
La vicenda
La pronuncia traeva origine dal FATTO che il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano avviava un procedimento disciplinare contro l'avvocato TIZIO a seguito di un esposto presentato nel 2011 da una Società di diritto spagnolo che nell'anno 2007 nell'ambito di una complessa operazione finanziaria avrebbe reso in favore della Società una prestazione professionale risoltasi nella partecipazione ad una sola riunione tenutasi in Madrid, salvo poi interrompere ogni rapporto già nel febbraio 2007 per la presunta inadeguatezza dell'incolpato a svolgere le prestazioni richieste dalla Società, in relazione alle quali si richiedeva la conoscenza della lingua inglese (requisito non posseduto dall'Avv. TIZIO)
Con deliberazione del 2013 il COA di Milano a definizione del procedimento disciplinare promosso nei confronti dell'Avv. TIZIO, ritenuta la responsabilità dell'incolpato gli irrogava la sanzione di un anno di sospensione… [continua sul sito]