Costi smisurati e reddito esiguo: il tutto porta dritto all’induttivo

La logica di qualsiasi attività economica è ridurre le spese e aumentare gli introiti. Un comportamento che sfugge a questo parametro di buon senso fa scattare il sospetto.
In caso di mancata risposta a una richiesta di documentazione tramite invito o questionario, l'ufficio può procedere ad accertamento di tipo induttivo sulla base di dati e notizie comunque raccolti, come l'esistenza di costi sproporzionati rispetto al reddito dichiarato. In tali ipotesi, spetta al contribuente dimostrare l'esistenza e l'inerenza dei costi.
È con questa motivazione che la Cassazione, con l'ordinanza n. 26078 del 16 dicembre 2016, ha accolto il ricorso dell'Agenzia delle Entrate.